Puzzle per bambini: tutti i benefici
Questa attività, già nei primi anni di vita del bimbo, contribuisce a sviluppare molte abilità e ad apportare notevoli benefici al piccolo, tra cui:
- lo sviluppo delle capacità cognitive: con il gioco del puzzle, bambino e genitore interagiscono tra loro avendo come obiettivo la soluzione del gioco. Affinché si possa avere un vantaggio da questa attività è però importante non lasciare da solo il bambino ma rapportarsi con lui per stimolarne l’azione;
- lo sviluppo delle abilità spaziali: attraverso la composizione delle tessere del puzzle, il bimbo, già a 3 anni, sviluppa e rafforza le proprie abilità spazio-temporali (ovvero la capacità di percepire, agire e operare utilizzando coordinate spaziali);
- lo sviluppo della creatività e la capacità di risolvere i problemi;
- lo sviluppo della concentrazione, dell’attenzione e rafforzamento della memoria a breve termine;
- lo sviluppo delle abilità logico-matematiche;
- l’incremento della propria autostima man mano che il bimbo, aiutato da i genitori, compone il puzzle;
- l’aumento della percezione visiva, poiché il bambino sarà costretto a focalizzarsi sui dettagli del disegno per incastrare i vari pezzi;
- la capacità di coordinazione motoria e relazionale: attraverso l’attività il bimbo rafforzerà il legame con gli altri “compagni di squadra” sentendosi parte di un gruppo che lavora insieme per raggiungere lo stesso obiettivo.
A confermare gli enormi benefici che il puzzle apporterebbe ai bambini in età prescolare sono stati anche i risultati scientifici di uno studio svolto in una scuola elementare di Ankara dal Ministero dell’Istruzione Nazionale turco. Lo studio in questione mirava a esplorare l’effetto del puzzle design sulle aree di sviluppo dei bambini (sviluppo cognitivo, linguistico , motorio, sociale ed emotivo). I risultati hanno mostrato un incremento di tutte le abilità nel gruppo di bimbi sottoposti ad attività ludica rispetto a un secondo gruppo al quale non vi era stata data la possibilità di giocare con un puzzle.
A che età i bambini possono iniziare a giocare con i puzzle?
Le tipologie di puzzle per bambini di 2/3 anni
- materiale con cui è realizzato;
- alle immagini, ovvero alla composizione cromatica del disegno e ai dettagli;
- al grado di difficoltà: generalmente insieme all’età del bambino cresce anche il grado di difficoltà del puzzle;
- il numero e le dimensioni dei pezzi.
I puzzle possono essere di tre tipologie:
- in legno: solitamente usati per i bimbi piccolissimi, dai 12-18 mesi in su. Si presentano con pochi cubetti di legno dalle dimensioni grandi che, uniti insieme, vanno a comporre un’immagine. È una composizione in genere molto semplice con colori vivaci che semplificano il gioco al bebè;
- in cartone: pensati per bambini di età maggiore (dai 2 ai 4 anni), presenta un maggior numero di pezzi, forme più piccole dai contorni più delineati e disegni con dettagliati definiti, rendendo l’assembramento dei singoli pezzi del puzzle un po’ più difficile. Le dimensioni dei pezzi di puzzle possono variare da grandi a medio-piccoli, a seconda dell’età e delle abilità del bimbo;
- puzzle a libro: questo genere di puzzle è molto versatile poiché i bambini possono sfogliarli, leggere delle storie, estrarre a piacere dei pezzi dal libro per poi ricomporli.
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