Molti medici hanno studiato il linguaggio del corpo del neonato, ovvero la comunicazione non verbale del bambino dalla nascita al compimento del primo anno di vita.

Essere in grado di capire il neonato risulterà essenziale per la vita vita quotidiana.

A cosa facciamo riferimento quando diciamo che il neonato attraverso gesti e movimenti cerca di comunicarci qualcosa?

Stiamo parlando del linguaggio del corpo del neonato, adesso vediamo insieme qualche consiglio per poterlo interpretare, alcuni studiosi pensano che il linguaggio del corpo del neonato nelle prime due settimane di vita siano soltanto movimenti dovuti ai riflessi arcaici che accomunano molto bambino con i quali sono nati, tra i riflessi innati possiamo citare le smorfie linguacce e sorrisi, ma col passare del tempo, si può notare come alcuni segnali del neonato diventano delle vere e proprie richieste.

Possiamo parlare di un vero e proprio linguaggio del corpo del neonato dopo i tre mesi, si può notare che alcuni gesti diventeranno sempre più chiari, poiché il bambino inizia a coordinare il pensiero e l’azione, comincerà ad alzare le braccia quando vuole essere preso, comincerà a scalciare quando sta seduto perché è stanco della posizione, e inizierà a chiedervi di giocare con lui quando lancerà i giochi a terra, molti neonati quando vogliono comunicare fame o stress chiudono i pugni, o portano le mani alla bocca.

Il linguaggio del corpo del neonato col tempo diventerà una vera è propria forma di comunicazione, col compimento del nono mese il piccolo avrà cominciato lo sviluppo psicomotorio e a raggiungere quindi piccoli traguardi motori, e la coordinazione occhio mano sarà senz’altro migliorata, e sarà molto più semplice comunicare con lui.

Prestare attenzione al linguaggio del corpo del neonato permetterà di facilitare il legame tra mamma e figlio.