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Bagno in acqua dopo mangiato: sì o no? Come evitare la congestione nei bambini.

Bagno in acqua dopo mangiato: sì o no? Come evitare la congestione nei bambini.

Bagno in acqua dopo mangiato: sì o no? Come evitare la congestione nei bambini.

Cosa c'è di vero nell'indicazione di aspettare tre ore dopo mangiato prima di fare il bagno? Ne abbiamo parlato con la pediatra per vivere in sicurezza l'estate
È proprio vero che prima di fare il bagno in mare bisogna attendere tre ore? È scientificamente provato o un’esagerazione di nonni e genitori? C’è davvero un rischio congestione nei bambini o l’immersione in acqua è sempre possibile senza alcun rischio per la salute?
Il Ministero della Salute, tramite il progetto Educazione Acquatica, raccomandano di non entrare in acqua se non sono passate almeno tre ore da un pasto completo e due da uno altro Innanzitutto è bene ricordare che il fenomeno della congestione non è solo un problema dei bambini, ma anche degli adulti. 

Cos’è la congestione?

La congestione è definita come un disturbo gastrointestinale che si manifesta dopo il pasto. Quindi può manifestarsi come crampi addominali particolarmente intensi che possono portare anche fino allo svenimento. In realtà la congestione di per sé è difficilmente definita perché è un termine molto preciso nell’ambito colloquiale, ma dal punto di vista medico trova delle ambiguità.
Per questo l’Istituto Superiore di Sanità utilizza una definizione molto generica di congestione, ovvero un eccessivo accumulo di sangue in un organo in una parte del corpo.

Il problema della congestione nei bambini è quindi legato alla digestione e alla temperatura?

Dopo il pranzo la digestione determina un abbassamento della pressione arteriosa in quanto vi è un aumento del richiamo di sangue a livello dell’apparato digerente. Bisogna, quindi, evitare di provocare una vasodilatazione, esponendo il bambino al calore e al caldo, perché l’abbassamento della pressione può provocare lo svenimento o un colpo di calore. Infatti è anche per questo motivo che i bambini non devono essere esposti al sole nelle ore più calde della giornata, di norma dalle 10 alle 17.

Perché c’è così tanta apprensione nel fare il bagno dopo aver mangiato?

L’aspetto che spaventa di più dei rischi del fare il bagno in acqua è la cosiddetta idrocuzione, cioè il fenomeno che può determinare una perdita improvvisa di coscienza e che può effettivamente far rischiare l’annegamento quando si entra a contatto con l’acqua fredda, questo indipendentemente che si sia appena consumato un pasto oppure no.

Quando può avvenire?

Se i bambini si tuffano tutti sudati nell’acqua fredda ci può essere un’improvvisa perdita di coscienza dovuta a uno shock termico che si verifica nel nostro organismo. È un meccanismo che dipende da un riflesso nervoso e determina una vasocostrizione nelle zone a contatto con il freddo, quindi arti superiori e inferiori, e che va a spostare il volume di sangue verso la gabbia toracica e, quindi, ad affaticare ulteriormente il cuore. Bisogna sempre evitare gli sbalzi di temperatura facendo entrare gradualmente in acqua i bambini, specialmente se sono sudati e accaldati; perché è la differenza di temperatura tra l’acqua e il bambino che determina il pericolo di idrocuzione.

I sintomi della congestione nei bambini

Come si riconosce una congestione nei bambini? Quali sono i segnali che devono mettere in allarme i genitori?
Quando c’è un particolare disagio del bambino, ha le labbra viola, ha le estremità particolarmente fredde, ha i brividi, la pelle d’oca o qualsiasi atteggiamento che lo rende strano e disturbato.

Come prevenire una congestione nei bambini

Quali sono le raccomandazioni che i genitori devono seguire per evitare un pericolo di questo tipo?
Quello che è importante fare, nell’atteggiamento verso i bambini, è sicuramente di evitare di consumare pasti abbandonati se si ha intenzione al termine di farli giocare, fargli fare attività fisica o il bagno in acqua limitando il più possibile i grassi, che sono più difficili da digerire e generano dispersione di calore, e le proteine. Durante l’estate è quindi consigliato preparare pasti più leggeri preferendo i carboidrati ed eventualmente prevedere anche la frutta che contiene degli zuccheri semplici che sono più facilmente digeribili.

Congestione bambini: cosa fare?

Nel caso in cui il bambino lamentasse uno dei sintomi tipici della congestione, cosa bisogna fare per metterlo al sicuro?
È opportuno farlo uscire immediatamente dall’acqua e riscaldarlo in modo che la vasocostrizione periferica possa risolversi.
A questo proposito è bene ricordare come, una volta tirati fuori dall’acqua, i bambini debbano essere messi in un ambiente riparato e non sotto il sole, in quanto l’esposizione ai raggi solari è un ulteriore pericolo per la sicurezza dei bambini.

Rischi e conseguenze della congestione nei bambini

Congestione, idrocuzione, assunzione di bevande ghiacciate; le condizioni climatiche dell’estate possono rappresentare un serissimo pericolo per i bambini, soprattutto perché il loro apparato digerente è più delicato di quello di un adulto e perché potrebbero sottovalutare i segnali d’allarme lanciati dal loro organismo.

C'é differenza tra bagno in mare, o in piscina, dopo aver mangiato?

Se il bagno è in una piscinetta con l’acqua calda, il mare ha l’acqua bassa e l’acqua è molto tiepida, si può tranquillamente permettere al bambino di bagnarsi senza aspettare le famose tre ore. Bisogna però ricordare che il bambino deve essere sempre sotto la supervisione dell’adulto per tutto il tempo in cui è in acqua, anche perché il rischio di annegamento per il bambino è possibile anche in pochi centimetri di acqua.
Care mamme dopo aver letto il nostro articolo vi consigliamo di visitare il nostro sito Luxury Kids!

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