L’autismo è un disturbo del neuro-sviluppo, che coinvolge il deficit del linguaggio ,la mancanza di interesse e il bambino assume un comportamento ripetitivo.

I genitori o i tutori del bambino notano disturbi autistici entro i primi due anni di vita.

Un bambino colpito da autismo però non ha delle sintomatologie unitarie quindi data la varietà nel fornire una definizione clinica è più corretto parlare di “disturbi dello spettro autistico” che comprende una serie di patologie e sintomi di diversa intensità e gravità.

Chiariamo subito che l’autismo non è una malattia, poiché una malattia prevede una diagnosi e una cura.

L’autismo è una sindrome che rispecchia tutto il comportamento del bambino.

Sia che il disturbo dell’autismo è lieve o grave, il bambino non può “guarire” ma ci sono delle strategie e dei modi per permettere al bambino e a chi se ne prende cura di far vivere una vita quanto più serena possibile.

Con un bambino colpito da autismo non bisogna fare tutto insieme, ma fare le cose poco per volta.

Un bambino con autismo risulta super delicato, e sono individui iper-sensoriali e bisogna cercare di non creare confusione in loro, il loro cervello è in grado di percepire tutti gli stimoli contemporaneamente, è essenziale non fare troppe attività insieme ma fare una cosa alla volta.

Sono molte le ipotesi sulle cause dell’autismo ma ad oggi non si hanno notizie certe, non è una sindrome ereditaria ma i fattori genetici spesso contribuiscono al rischio che  il  bambino sviluppi la sindrome dell’autismo, ancora oggi  non si è a conoscenza di quali siano esattamente i geni e le mutazioni geniche responsabili.

È stata smentita la credenza che i vaccini potessero essere causa della sindrome  autistica legata al bambino.

I fattori di causa che riguardano l’autismo possono essere caratteristiche dei genitori, come l'età avanzata della madre o del padre, oppure diabete, emorragie e l'uso di sostanze psicotrope da parte della madre durante la gravidanza.