Villocentesi consigli e curiosità
Tra la decima e la tredicesima settimana di gravidanza viene effettuato un esame che prende il nome di villocentesi, per consentire la diagnosi prenatale di alcune malattie genetiche del feto.
Cos’è la villocentesi?
La villocentesi è un esame invasivo che viene effettuato tra la decima e la tredicesima settimana di gravidanza, la villocentesi è un esame considerato invasivo e consiste nel prelievo di una piccola quantità di una piccola quantità di villi coriali (microscopiche ramificazioni che formano la parte più esterna della placenta), per via addominale o vagino-cervicale, la villocentesi è richiesta quando si sospetta un elevato rischio di malattia genetica a carico del nascituro.
Quando fare la villocentesi?
La villocentesi è un esame considerato abbastanza invasivo per il nascituro, si effettua tra la decima e la tredicesima settimana di gravidanza per diagnosticare la malattia genetica a carico del nascituro.
La villocentesi viene consigliata dai medici quando durante l’ecografia del primo trimestre è stata riscontrata un’anomalia. La villocentesi viene consigliata quando in una precedente gravidanza ci sono state anomalie cromosomiche. La villocentesi viene consigliata alle gestanti con età superiore dei 35 anni o quando uno dei due genitori sono portatori sani di alcune malattie.
La villocentesi è dolorosa?
La villocentesi è un esame invadente ma non doloroso, secondo alcuni esperti la villocentesi può provocare l’aborto, il rischio è dell’1-2% ed è maggiore con l’approccio per via transcervicale. Dopo aver sostenuto l’esame della villocentesi è consigliabile il riposo, si raccomanda di evitare l’attività fisica intensa e l’attività sessuale per 24-48 ore.
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